L'ingranditore
La scelta dell'ingranditore è di solito fatta secondo la dimensione
del negativo da stampare, i gusti, il budget, la dimensione di stampa
massima sul piano base e il tipo di luce usata nella testa: luce diffusa
o luce condensata. Non ultimo la qualità della costruzione meccanica,
la sua raffinatezza e solidità, per solidità si pensa
soprattutto alla sua capacità di smorzare le vibrazioni.
Un ingranditore per principianti arriva a stampare sul piano base un
24*30 o a malapena il 30*40, un buon ingranditore arriva agevolmente
a proiettare un'immagine sul piano base di 40*50cm, un ingranditore
ben costruito e di una certa levatura stamperà anche il 50*60
senza modifiche sostanziali alla colonna, cioè senza smontarla
e/o girarla per proiettare a parete o sul pavimento.
La luce alogena delle teste a colori e multigrade è una luce
più potente dell'equivalente a condensatore, direi che lo stesso
ingranditore equipaggiato con la luce diffusa alogena ha il doppio di
luce, cioè per fare un esempio per stampare lo stesso negativo
con il condensatore e una lampada da 150W basta una lampada alogena
da 75W nella testa a colori. Il motivo è semplice: la filtratura,
di solito la luce della testa a colori non si usa bianca, ma filtrata,
e calcolano i costruttori una generosa dose di luce in modo da compensare
la diminuzione data dai filtri.
Ultimamente la carta multigrade ha preso piede al posto della gradazione
fissa, per cui con la filtratura della testa a colori si può
simulare i filtri di contrasto della carta, si utilizza il magenta per
aumentare il contrasto e il giallo per diminuirlo.
Per arrivare al massimo contrasto possibile della multigrade però
servono i filtri appositi, perchè anche andando a dare il massimo
di magenta si ottiene un contrasto che si avvicina alla gradazione 4.5
ma non arriverà mai alla 5.
La filtratura della testa a colori è riportata dal produttore
della carta multigrade di modo che si possono trovare gli equivalenti
di giallo e magenta per i vari contrasti.
Una cosa molto comoda è agire su una rotella rispetto a togliere
e mettere filtri, spesso poi l'ingranditore ha la manopola per escludere
totalmente la filtratura e ottenere la visione del negativo con luce
bianca più visibile: questo serve per mettere a fuoco col focometro
la grana del negativo per esempio.
Va' da sè che aumentando la filtratura con una rotella graduata
possiamo avere due cose: la possibilità di variare senza soluzione
di continuità la flitratura invecce che avere gradi e mezzi gradi
di contrasto, e di conseguenza con l'aumentare della filtratura avremo
l'aumento di tempo di esposizione, cioè dovremmo compensare il
tempo di esposizione.
Ogni marca di carta però dice che le sue tabelle sono approssimative,
e di fatto è più semplice affidarsi all'esperienza e provare
di persona l'efetto dell'aumento di filtratura.
Si da' per scontato che la carta senza nessuna filtratura è di
contrasto cosiddetto normale, cioè 2.
La luce diffusa è più costosa, propriamente non c'è
un solo tipo di luce diffusa, ma l'effetto risultante è ciò
che importa. La categoria comprende la luce fredda che si può
approssimativamente pensare come un tubo fluorescente, luce alogena,
testa multigrade con lampada alogena e filtratura verde e blu', testa
a colori con filtri dicroici e luce alogena, e ibridi quali per esempio
la testa multigrade Ilford dove si hanno due lampade contemporaneamente
accese ma con intensità variabile a seconda della filtratura,
e altri.
Il sistema più economico invece è composto da delle lenti
concave e convesse di vetro dimensionate a seconda del formato del negativo
chiamato appunto condensatore, accoppiato con una lampada ad attacco
edison di normale tensione 220V e di potenza di 75/150W per ingranditori
amatoriali per formati del negativo solitamente fino al 6*7cm.
Il tipico pro e contro della luce diffusa verso la condensata sta nella
tendenza a restituire fedelmente gli stessi toni che si ottengono col
provino a contatto, dove invecela luce condensata ha la tendenza a bruciare
le alte luci facendole slittare nel bianco puro. La luce condensata
dal suo canto produce negativi che rendono più evidente i minuti
contrasti e anche i pelucchi di polvere! e rendono apparentemente più
nitida la grana del negativo, per questo viene spesso scelta per ingrandire
negativi di piccolo formato, la leggera maggior acutanza che ne deriva
è preferita da alcuni fotografi.
Dal canto mio la mia preferenza è per la luce diffusa, sensibilmente
più fedele, ma si tratta di saper stampare bene, il risultato
finale varia moltissimo dalla capacità acquisita e poco dalla
scelta del materiale quando quest'ultimo è comunque di qualità.
Esistono buoni ingranditori in ambedue i casi, anzi alcuni sono equipaggiati
di entrambi i sistemi di illuminazione e vengono modificati a seconda
del tipo di lavoro che si vuol stampare.
Da citare infine la testa a luce puntiforme, usata solo per
evidenziare i minimi dettagli e ad elevato contrasto, tipo la micrografia,
i microfilm, essa è una sorgente appunto assimilabile ad un punto
che poi viene convogliata con un sistema di lenti tipo il condensatore
verso la pellicola, un tale tipo di luce è molto difficile da
maneggiare e impone negativi perfettamente puliti e senza graffi, altrimenti
verranno esagerati nella riproduzione, di fatto è un accessorio
pochissimo usato.
|