Sistema Zonale, definizione.
Non crediate che in poche righe si possa spiegare il Sistema Zonale!!!
Però posso tentare di definirlo per far sì che capiate
di che
cosa si parla quando lo si cita.
Si prende un foglio di carta fotografica, lo si stampa in modo da far
venire
fuori il bianco del supporto e il nero più nero possibile, poi
tutte le
sfumature di grigio intermedie, in totale avremo 11 zone diverse di
sfumature.
Il nero nero è la zona 0 (zero) poi le altre si numerano successivamente
in
numeri romani: I,II,III,IV,V,VI, VII,VIII,IX,X.
La zona X è il bianco puro della carta.
Il V è il grigio medio standard di riflettenza 18% che molti
conoscono.
Adesso pensate ad una scena da riprendere davanti ai vostri occhi:
se state mentalmente scomponendola in valori di luminosità di
grigi,
e volete che sulla stampa appaiano certi valori di grigio in determinate
aree della scena, state
previsualizzando seguendo una logica di gradini di grigio chiamate Zone
appunto.
Il riusirci ad ottenerleeeea stampa finaleè l'applicazione del
sistea zonale.
Con questo capite facilmete due cose:
- Le zone sono scelte dal fotografo in completa libertà espressiva.
- Il sistema zonale aiuta ad ottenere ciò che si è previsualizzato
in ripresa senza tentativi ed errori,
o almeno limitandoli al minimo.
Queste qui sotto sono le zone, definita zero il nero pieno senza dettaglio
alcuno, e la zona X come bianco puro sulla carta
stampata, ovviamente non sempre si riesce a collocare un dettaglio di
una scena nella zona che si desidera, per esempio l'adottare un ingranditore
a luce condensata non permette facilmente di differenziare le zone IX
eX dalla VIII.
Questa riga di grigi serve anche come test per tarare il monitor, se
non distinguete tutti i gradini, allora dovete usare il contrasto e
la luminosità dei comandi del monitor per adeguarlo alla corretta
visione delle foto del sito.
0 |
I |
II |
III |
IV |
V |
VI |
VII |
VIII |
IX |
X |
|