O v e r e x p o s e d
&
U n d e r
d e v e l o p e d

 

Camera Oscura

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Sviluppi antichi e pellicole moderne.

Le pellicole attuali hanno tecnologie degli alogenuri sofisticate: il
Core-Shell oppure il T-Grain e l'emulsione non è più quella spessa gelatina
di una volta.

Parto dalla mia teoria, nonché pratica, che dice che la ricetta buona dipende dagli
ingredienti base. Le attuali pellicole sono buone, se non migliori di quelle di venti anni fa,
gli sviluppi in commercio anch'essi sono ottimi, si tratta di sperimentare,
secondo i propri gusti ed esigenze,
quale accoppiata di pellicola/sviluppo piace di più.

La pellicola attuale non ha le caratteristiche di quella
di trenta anni fa, quando lo sviluppo in due bagni era praticato quasi per
necessità.

Se mettiamo sull'asse orizzontale l'esposizione e su quello verticale
l'annerimento otteniamo la curva esposimetrica.
Suddetta curva ha un punto a sinistra rasente lo zero chiamato "piede"
e uno massimo a destra chiamato "spalla".

La curva di annerimento delle pellicole attuali porta ad una rarefazione
della spalla in densità impensabili allora, un suo allungamento
inverosimile, cosa che non avveniva nelle pellicole vecchia generazione.
Il piede stesso è diverso : non ci sono più in commercio film specifici
col piede più lungo.
Per inciso a volte interessa piuttosto altro, per esempio lo scarto di
reciprocità per me è una delle caratteristiche che vorrei conoscere di più a
fondo rispetto alla curva sensitometrica della pellicola che uso.
Partendo da queste premesse vedo come un effetto ipercompensatore che una
volta si otteneva con i due bagni oggi è fattibile con un semplice artifizio
in un solo bagno.

Ho avuto occasione di esporre delle lastre 4*5 di pellicola di nuova
generazione 100 Iso, dunque intrinsecamente piuttosto contrastate, per dei
soggetti in cui la scala tonale che volevo fosse registrata sul negativo
misurata con l'esposimetro spot digitale andava dalla zona III alla XIII.
Ho usato la mia formula personale ipercompensatrice, che
comporta un aumento di diluizione ed un ricorso ragionato
all'agitazione.
Il risultato è stato quello che mi serviva: un negativo stampabile, ma non
solo, anche lo scanner acquisendolo non ha avuto quella difficoltà tipica
data dal limite di questi apparecchi flatbed, di non superare cioè il valore
3.2 Dmax restituendomi una scansione guardabile.

 

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