O v e r e x p o s e d
&
U n d e r
d e v e l o p e d

 

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Andar leggeri a fotografare con il grande formato.

Una possibile scelta di leggerezza senza rinunce particolari dal punto di vista tecnico è equipaggiarsi con il meglio che offre la teconolgia attuale in campo fotografico.
Ho scoperto da poco l'esistenza di questo apparecchio folding in fibra di carbonio , legno e alluminio, di foggia abbastanza classica, ma con dei notevoli miglioramenti dal punto di vista operativo, i dettagli li troverete nella pagina dedicata a questo apparecchio, la Chamonix 4x5. Ovvio correlato è un cavalletto robusto e rigido e allo stesso tempo leggero, in questo caso il carbonio la fa da padrone, per
scelta di economia non ho tenuto conto dei modelli della Gitzo, che costano anche di più della Chamonix intera! Ho pensato di non scegliere un prodotto di sottomarca come se ne vedono utimamente, per via che è meglio per me poter vedere coi propri occhi come si comporta un cavalletto dal vero, cosa che in fotografia su internet non è proprio fattibile! Perciò non posso esprimermi se ci siano alternative che costino meno, non avendole saggiate di persona.

 

 

Un obiettivo 300/9 su copal 1, focheggiato all'infinito ha un estensione di 30 cm, la Chamonix è in grado di sorreggerlo comodamente rimanendo rigida e leggera al tempo stesso, ho pensato ad alleggerire il tutto montandola su un carbonfiber 190 Manfrotto, e ho provato a mettere l'apparecchio su una minuscola testa a sfera Gitzo, una di quelle che oserei usare per una reflex leggera o una compatta, non di più. Il tutto riesce ad avere una stabilità e leggerezza inconcepibile se pensiamo che trasportiamo una attrezzatura per grande formato 4x5'.

Il peso del cavalletto+testa+apparecchi+obiettivo è sotto i 4kg,

Paragonato è lo stesso peso della sola Arca Swiss F-type nuda senza obiettivo e senza testa a sfera

Ecco la vista di lato, completa .

Un po' di spazio in meno occupato dalla folding Chamonix rispetto ad altri banchi ottici permette
di poter portare tutto il necessario senza rinince particolari, parlo di 4 obiettivi
e i relativi filtri e scatti flessibili, e chassis di pellicole piane per una giornata intera di fotografia, io esco al massimo con 9 chassis doppi, e mi sono sempre bastati per tutto il giorno!

A questo aggiungiamo il panno nero ripiegato sopra e il lentino di pochi grammi, qualche anello di raccordo filtri, un bloc notes per i dati , il tutto in uno zaino leggero e robusto e comodo da trasportare che permette anche l'aggancio esterno del cavalletto, un loewepro computrekker, che è studiato per portarsi dietro il laptop, uno zaino che può esser buono anche per portarsi appresso in alternativa un corredo digitale.

Una scrutatina all'inquadratura per comporre l'immagine con il 300mm, qui ho testato la chamonix con il manfrotto 055, dotato della testa monoball Arca Swiss, una testa che da sola pesa 1150grammi, quasi quanto il corpo dell'apparecchio in oggetto!

Qui per onore di cronaca bisogna dire che c'è un'incongruenza ovvia, non si scatta mai con un banco mentre si è sotto il panno nero, dato che in quel momento non si vede nulla, essendoci lo chassis davanti al vetro di inquadratura,
però è l'iconografia è dura a morire! così ho preferito simulare il momento dello scatto.
Si può notare anche il basculaggio che si usa di più in paesaggio, quello orizzontale della standarda anteriore; per cercare con la legge di schempful il piano di messa a fuoco sull'orizzontale.

Il 300/9 ha un cerchio di immagine talmente elevato che permette di esagerare senza timori di andare oltre e incorrere in vignettature.

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