O v e r e x p o s e d
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U n d e r
d e v e l o p e d

 

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Il caricamento delle pellicole a lastre negli chassis 4'x5' .

Ci sono in commercio le lastre vendute sciolte, a pacchetti, oppure in singole buste Fuji e Kodak chiamate Quickload o Readyload che hanno bisogno di un dorso apposito. In commercio esisteva anche il caricatore grafmatic, un portalastre a 6 pellicole, e poi c'è il dorso Polaroid 4*5' per varie pellicole polaroid a colori e bianco e nero e che può essere usato come dorso per pellicole quickload e Readyload, c'è anche la possibilità di usare pellicola 120 a rullo su dorsi che vanno dal formato 6*7cm al 6*17cm, adattabili anche a fotocamere 4'*5', comunque il modo più comune per usare lastre è caricarle sui loro chassis appositi.

Si deve fare attenzione a non confondersi con un formato 9*12cm che non è equivalente al 10*12=4'*5', lo chassis ha esternamente la stessa dimensione e uso, ma internamente è fatto per pellicole più strette e poco reperibili in commercio oramai.

Lo standard degli accessori da banco ottico comprende gli chassis, che sono tutti tra loro compatibili, non importa che marca siano.
Questa è una grande semplificazione che permette di poter per esempio scambiare tra colleghi in un'uscita fotogtrafica lastre da esporre, e mischiare tra loro varie pellicole, portandosi appresso per esempio 4 o 5 tipi di pellicola diversa e poter scegliere di volta in volta la pellicola che si desidera usare, spaziando dalla diapositiva alla negativa colore alle negative bianco e nero di varie sensibilità, e addirittura tipo, come infrarosse o altre.
Ultimamente si trovano pellicole strane e nuove, come per esempio una della Rollei bianco e nero multispeed, a sensibiltà variabile. Anche gli chassis Polaroid sono meccanicamente compatibili con tutti o quasi i banchi ottici e folding.

Ecco come si presenta la pellicola chiusa nella sua scatola a tenuta di luce e lo chassis con il volet con la parte superiore bianca rivolta davanti, che indicherà che è carico di pellicola da esporre.

SPEGNERE LA LUCE!


Una volta al buio completo si aprirà la confezione composta di tre gusci uno dentro l'altro, e di una busta aperta e ripiegata a tenuta di luce dentro cui il pacchetto di 25 lastre bianco e nero è riparato da cartoncino bianco ripiegato a U. Le confezioni sono da 25/50/100 lastre per il bianco e nero, mentre a colori si trovano più comunemente quelle da 10 e da 50 lastre.

Le buste sono confezionate comunque solo da 10 o da 25 lastre, perciò le confezioni più grandi contengono più buste.

Ecco una busta con il suo contenuto, si noti la tacca sul margine della lastra. Dal tipico colore magenta si deduce che è una lastra bianco e nero, in questo caso uno scarto di TMY, ovviamente tale operazione deve avvenire al buio completo...la pellicola ha la stessa colorazione cioè della pellicola in rullo, sia dorso che emulsione, e al tatto si presenta liscia e indistinguibile al buio, perciò le tacche sono essenziali per stabilire il dorso dal lato sensibile.

AL BUIO !!

Avendo cura di afferrare la lastra per i bordi, si rilevano al tatto le tacche e le si orienta posizionandole come da immagine nell'angolo in basso a sinistra, che indica che l'emulsione ci guarda..

Si estrae a metà il volet fino a scoprire il canale dove si inserisce il film, e si solleva il dorso incernierato dello chassis, infilando la pellicola assicurandosi che le tacche siano in questa posizione, che indica che l'emulsione è verso di noi, cioè dalla parte dell'obiettivo.

 

AL BUIO!

Si spinge fino in fondo in modo che si possa chiudere la cerniera e poi abbassare il volet che si incastrerà nel bordo della cerniera a tenuta di luce. nella posizione della mia unghia c'è un incavo apposta fatto per poter estrarre la lastra con facilità al momento di svilupparla.

ecco come appare all'obiettivo la pellicola con la sua conformazione tipica, si puotrà osservare poi sul negativo che l'immagine avrà un bordo esterno di circa un paio di millimetri, meno che sulla porzione più larga alla base, dove c'è l'apertura della cerniera.

Si abbassa il volet fino a chiudere completamente il tutto, segnalato anche dai fermi superiori, che sono delle linguette metalliche girevoli che tengono ben in sede il volet per evitare accidentali foriuscite dello stesso e disastrose fughe di luce che danneggiano irreparabilmente l'immagine.

Ed ecco chiuso lo chassis, in questo caso il volet è stato girato dalla parte nera, che significa che la pellicola non è stata ancora inserita, o è presente ma è esposta.

Ogni chassis è doppio, contiene due lastre ed ha due volet che per comodità ho numerato ed ho segnato il codice della pellicola, in questo caso la Delta 100.

I volet sono distinguibili al tatto con delle tacche ruvide sulla parte nera, ma ogni casa costruttrice adopera sistemi diversi al tatto per riconoscerli al buio, comunque se non si estrae completamente il volet per caricare la pellicola non ce n'è bisogno, si prepara tutto alla luce prima.

Questo codice cromatico bianco=da esporree nero=già esposta non è altro che una consuetudine consolidata, come quella delle tacche in alto, ma in qualsiasi modo si adoperino l'importante è che l'emulsione sia dalla parte giusta e non venga erroneamente esposta più volte, o peggio, estratto il volet alla luce bruciandola.

   

La casa costruttrice riporta sul retro della scatola le tacche
e altre informazioni di sviluppo e trattamento del film.

L'impronta delle tacche è univoca e indica solo quel tipo di film, marche diverse hanno adottato modi di segnare le lastre in modo da non confondersi tra loro, la Ilford per esempio usa queste tacche concave, mentre la Kodak usa una tacca breve a V o una tacca stondata, la Fuji usa tacche piccole e a semicerchio perfetto.

Questo è un esempio di pacchetto di diapositive da 10.
Sul bordo vediamo impresse scadenza e formato, la differenza che si nota è nella busta sigillata e alluminio accoppiato con foglio nero, serve a tenerle più fresche, dato che le diapositive mal sopportano le temperature elevate.

Ecco nel retro le indicazioni per orientare la lastra nello chassis, assieme ad altre raccomandazioni solite per conservare il materiale professionale.

Comunemente le lastre stanno bene conservate nel reparto basso del frigorifero, oppure congelate nel freezer, dove stanno inalterate per anni. Prima di usarle si devono ovviamente scongelare.

Ecco una serie di lastre oramai scartate, si vedono le caratteristiche tacche di pellicola Kodak e Ilford, e una lastra esposta e sviluppata, in questo caso una Delta 100.

Si può notare il raddrizzamento dell'immagine, dato che nello chassis e nel vetro smerigliato l'immagine è capovolta, perciò le tacche ora sono a sinistra in basso.
L'emulsione è in su, l'immagine è raddrizzata nella posizione che si viene a trovare se fosse e guardata, nell'ingranditore ovviamente si dovrà girarla con l'emulsione in giù.

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