Ecco qui l'arca swiss F montata su cavalletto.
Si nota poco il fatto che il banco è telescopico, qui
è in posizione chiusa, di 30 cm, i movimenti alla base
sono regolati tutti da semplici manopole, il soffietto montato
è quello standard plissettato, quello a sacco floscio
va a sostituirsi a questo quando è necessario usare i
grandangoli.
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Il dorso con la lente di freshnel è qui visto montato
per inquadrature orizzontali, quasi tuti i banchi permettono di
posizionarlo nelle due direzioni verticale/orizzontale, senza
dover girare tutto l'apparecchio. La pellicola nello chassis si
infila dietro il vetro, da destra, sollevando, una poderosa molla
trattiene il telaio col vetro ben attaccato al dorso.
Nella porzione in alto e in basso sono presenti degli sblocchi
che liberano il vetro e lascianolibero il dorso per attaccare
dei portapellicola a rullo, tipo il Linhof, mediante, l'attacco
Graflock: è uno standard dei banchi ottici.
Si vede come il vetro sia quadrettato e con i riferimenti per
i vari formati più piccoli, dal 9*12 al 6*7cm.
riferimenti ci sono anche per pellicole Polaroid che non hanno
formato 10*12cm esatto.
Notate alla base la scala millimetrata del decentramento laterale,
e le due manopole simmeriche per il decentramento verticale.
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Lo zaino è fatto in modo da avere un coperchio con delle
tasche interne, lì trovano posto le penne, i block notes
delle esposizioni, le cartine al silicone, la mini maglite, una
torcia che mi serve per impostare l'obiettivo nei notturni, i
dischi di riferimento per il tiraggio per foto macro, un piccolo
metro flessibile, anelli per accoppiare filtri agli obiettivi,
scati flessibili di scorta, moduli di autorizzazione per le persone
che fotografo e che non penso di poter rintracciare facilmente
in un secondo momento.
Porto con me anche due tipi di promemoria che mi sono utili in
caso: tabelle di scarto di reciprocità e di compensazione
tiraggio obiettivo, semplici ausilii che velocizzano il compito
del calcolo della ripresa. Ma non nascondo che spesso ne faccio
a meno e vado a memoria, l'importante è ricordarsi di fare
la compensazione quando serve!
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Ecco come si presenta lo zaino Loewepro Supertrekker con la disposizione
per alloggiare tutto il necessario per far foto col GF. Ho solo
tolto il coperchio all'obiettivo e tolto il panno nero.
Il sacchetto chiuso è una custodia imbottita che serve
per custodire i filtri in modo pratico, me ne servono parecchi,
il loro uso è reso necessario in molti casi, oltre ai filtri
servono i vari anelli adattatori, ho diametri 52/58/67/72 da combaciare.
Per semplificare ho cercato due diametri di filtri: 52 e 72,
in modo da poterli usare con tutti gli apparecchi e obiettivi,
poi ho anche il filtro rettangolare digradante, che ha bisogno
della sua montatura specifica.
Sotto l'apparecchio ci sta il sacco del soffietto grandangolare.
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La borsa fotografica:
Qui si vede l'esposimetro spot, un Minolta F, digitale, mi piace
per la sua compattezza e essenzialità, a sinistra si possono
contare 3chassis dentro la tasca blù, per distinguere la
pellicola diapositiva, dagli altri chassis che sono caricati con
film B/N.
Le sensibilità e le marche delle pellicole cambiano, segno
con del nastro carta sugli chassis cosa contengono al momento.
Il codice che designa dei portapellicola con film vergine è
il volet in alto bianco a vista, il volet nero è per film
esposto, ad ogni scatto si infila il volet girandolo dalla parte
nera.
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Ho estratto il panno nero e la parte di banco che si toglie per
riporre l'Arca nello zaino, sulla sinistra vedete due obiettivi,
il terzo rimane montato sull'apparecchio. Alla sinistra c'è
il 300/9 Nikkor M, un obiettivo lungofuoco su Copal 1, a destra
il Superangulon 90/8.
Tutti gli obiettivi sono su piastra Linhof/wista e li munisco
di scatto flessibile di circa 50cm, che è la misura più
comoda sul campo, anche se ingombrano un po' di più.
Ovviamente ci sono i tappi anteriore e posteriore per ciascuna
lente.
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Da ultimo, il cavalletto. Non mi sono dotato di un modello troppo
costoso, trovo che il manfrotto 055 sia adeguato al peso da sorreggere,
l'ho munito di cinghia autocostruita, sopra troneggia la testa
a sfera Arca Swiss Monoball con l'agancio rapido a coda di rondine:
permette al banco di esser fisato senza una posizione fissa, potendolo
così piazzare meglio al baricentro, oppure muovere tutto
il banco avanti e indietro senza spostare il cavalletto.
Le gambe sono state avvolte di nastro telato nero, perchè
d'inverno il freddo lo fa diventare piuttosto gelido. Così
lo posso maneggiare con più confort. Il peso del cavalletto
da solo è di circa 3.300g, aggiungo 1.000g di testa a sfera,
pesa meno di quello che fa, ma non è certo una piuma.
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