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v e r e x p o s e d & U n d e r d
e v e l o p e d
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Ho incontrato
virtualmente la fotografia artistica di Floriano poco tempo fa, mi ha subito
colpito per il suo essere caratterizzata da qualità rare, che penso
purtuttavia siano un po' sacrificate attraverso un monitor. Credo che nulla
di meglio che le foto stesse mostrino queste qualità.
Floriano di fatto fa uso di apparecchi di tipo analogico, di formati assai
usati da chi predilige il paesaggio e il bianco e nero. Costriusce da sè
anche alcuni dei suoi apparecchi. Mi precisa: tutte le foto che accompagnano
il testo sono da negativi in 4x5, 6x12 e 6x6. La fotografia lo accompagna
oramai da moltissimi anni, Floriano ha avuto modo di fare esperienze in questo
campo che molti di noi gli invidierebbero, il suo approccio pacato le lascia
solo intuire invece che declamare.
Attualmente la sua ultima mostra è a Palermo, ha al suo attivo oramai
molte altre mostre nella sua lunga peregrinazione artistica nella fotografia.
http://www.florianomenapacephoto.com
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1- D: quale è
la tua prima immagine cui ti senti affezionato?
R: Il ritratto di mio nonno nel 1968. Il mio primo impegno fotografico risale
al 1975/76 con una ricerca su un paesino abbandonato da emigranti vent'anni
prima. Un tentativo di documentazione, neorealismo e nostalgia ancora inconsapevole.
Non ho più lasciato questi temi.
Foto 1: Casa di emigranti.
2- D: quale è l'attuale foto che senti ti rappresenti di più?
R: Immagini fatte durante un viaggio nell'alta Valle Pusteria sulle tracce
di un mondo che appartiene alla mia infanzia e pertanto, da sempre presente
nel mio immaginario, una cultura dell'antiesotico e del silenzioso.
Foto 2: Dobbiaco, Imperial Hotel.
foto 3: Dobbiaco, il lago di Landro.
foto 4: Lienz, casa nel prato.
foto 5: Castel Welsberg.
3- D: cosa hai da mostrarmi oggi di bello?
R: L'ultima indagine (2007) sulla presenza simbolica dell'ottagono in rapporto
con l'acqua. Tema urgente di questi tempi quello dell'acqua che la simbologia
ancestrale dell'ottagono, dell'unione tra il cielo e la terra, fa porre ai
primordi della cultura dell'uomo.
Foto 6: Vigo Lomaso, Pieve di San Lorenzo col
battistero.
foto 7: Pieve Tesino, piazza Maggiore.
foto 8: Mezzano, località Molarem.
4- D: cosa è la fotografia oggi per te?
R: Dopo tanti anni di esperienze fotografiche, protagoniste anche dei miei
studi e lavoro, oggi che ho riempito il mio bagaglio di tante cose, ho riconquistato
la libertà di indagare il mondo con occhi attenti, da detective, tendendo
alla chiarezza dei temi, alla semplicità della tecnica, all'utilità
per i lettori, andando a cercare il "senso dei luoghi e delle cose".
Foto 9: Anaunia, Sporminore.
foto 10: Anaunia, Sporminore.
foto 11: Anaunia, Casez.
5- D: creatività: il fine giustifica i mezzi?
R: Mai! La creatività, ovvero la capacità di relazionare in
modo originale due o più elementi per restituirne uno nuovo, valido,
utile, è, per me, esclusivamente frutto di studio, disciplina, intuito
addestrato alla lettura intelligente del mondo.
Foto 12: Trento, Leva.
foto 13: Trento, Ponte.
foto 14: Trento, Ferrofantasmi.
L'ultima parola all'autore riguardo a quanto sopra:
Sono rimasto influenzato dalla lettura di "La bellezza in fotografia"
di Robert Adams: credo nell'interazione tra parola e immagine. Il fotografo
ha bisogno di consapevolezza nell'operare, di capacità analitica e
critica, di coraggio delle proprie idee.
Foto 15: Valle dei Mocheni.
foto 16: Valle dei Mocheni;
foto 17: Vezzene, Malga Biseletto;
foto 18: Vezzene, piana di Verle.
fine
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